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La Vertebroplastica percutanea

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La Vertebroplastica percutanea

Il Prof. Adolfo Panfili si è specializzato in Ortopedia presso il Policlinico Agostino Gemelli ed ha svolto il suo tirocinio medico e pratico presso l’ Università del Sacro Cuore in Roma, in qualità di aiuto del prof. Carlo Ambrogio Logrsocino, Direttore di Dipartimento di Scienze Ortopediche e Traumatologiche (Dip).

Il suo ricco curriculum vitae menziona, oltre alle centinaia pubblicazioni, congressi, convegni, interviste, presenze televisive, un brillante professorato svolto presso l’Università degli Studi di Siena nell’ambito dell’insegnamento dell’Anatomia ed Istologia umana. Quest’ ultimo gli ha consentito di approfondire ulteriormente le sue già ben radicate conoscenze ortopediche e chiropratiche approfondite attraverso lo studio ed il diploma quadriennale in Omeopatia, Omotossicologia ed Agopuntura, conseguito in Germania con il massimo del profitto negli anni 90, quando in tali settori, in Italia, gli esperti si potevano contare sulle dita di una sola mano.

Un esperto della colonna vertebrale, a tutto tondo, che la colonna la conosce molto bene da tutte le angolazioni possibili ed immaginabili, attraverso innumerevoli trainings super specialistici svolti in qualità di aiuto con i più grandi chirurghi della colonna, a cominciare dal prof. Carlo Ambrogio Logrsocino, Direttore di Dipartimento di Scienze Ortopediche e Traumatologiche (Dip) del Policlinico Gemelli – Università del Sacro Cuore di Roma, al prof. Carlo Carmine Cerciello Primario degli Ospedali Riuniti di Roma – Dipartimento di Chirurgia vertebrale – San Camillo – Roma, del pioniere della chirurgia vertebrale del secolo scorso prof. Jhon Howard Moe, del prof. Giulio Maira, Direttore dell’Istituto di Neurochirurgia del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” in Roma, e molti altri. Il prof. Panfili tratta vertebre, postura e nutrizione in stretta sinergia dall’inizio della sua trentennale attività professionale, sia dal punto vista chirurgico che manipolativo essendo tra l’altro il primo ortopedico in Europa a Diplomarsi in Best Chiropratica.

Fatte queste doverose premesse, il fatto che il prof. Panfili promuova la Vertebroplastica Percutanea non stupisce certo, poiché nel suo stile professionale emerge costante quello che gli americani definiscono “Committment to excellence” (preposto all’eccellenza), ovvero proporre al paziente la migliore indicazione per la risoluzione del dolore e dell’emergenza vertebrale che, se non affrontata con estrema competenza e professionalità, può causare invalidità permanente e dolore cronico incoercibile. Tutto ciò si sposa poi con costi sanitari estremamente ridotti.

La Vertebroplastica Percutanea è una procedura terapeutica mini-invasiva, di radiologia interventistica per il trattamento delle fratture vertebrali dolorose sviluppata in Francia nella metà degli anni 80′ ma che solo recentemente ha avuto diffusione in altri paesi europei e negli Stati Uniti. Innanzitutto è opportuno precisare che si tratta di una procedura mininvasiva di chirurgia a cielo chiuso, che non richiede l’utilizzo del classico bisturi, né tagli, né punti di sutura e che consente un immediato recupero funzionale del paziente. Questo tipo di procedura potrebbe essere paragonato ad un artroscopia semplificata che consiste nell’iniezione attraverso un ago metallico appositamente conformato, introdotto sotto la guida combinata della Tomografia Computerizzata (TAC) e della fluoroscopia digitale, di un cemento osseo a bassa viscosità, già da tempo impiegato in interventi ortopedici. Tale cemento (polimetilmetacrilato o PMMA) si diffonde all’interno del corpo vertebrale fratturato, prevenendo ulteriori cedimenti.

Per farsi un’idea pratica della vertebroplastica percutanea basta pensare alla foratura di un pneumatico per la quale si utilizza la bomboletta a schiuma espansa che, in pochi secondi, consente di riprendere la marcia interrotta. Con modalità analoghe il cemento, iniettato all’interno del corpo vertebrale, rimodella la vertebra fratturata conferendole la stabilità e la resistenza perdute con una un’immediata remissione del dolore consentendo al paziente infortunato di ritrovare serenità, autonomia e mobilità nel volgere di tempi rapidi ed indolori .

Ciò che dovreste sapere sulla vertebroplastica 

La Vertebroplastica Percutanea viene eseguita in anestesia locale e richiede il ricovero di un giorno, quindi preferibilmente in regime di Day Surgery. E’ necessaria l’introduzione di pochi cc. di cemento che determina il consolidamento immediato dell’osso con conseguente risoluzione del dolore. I pazienti che beneficiano di tale procedura riferiscono una tempestiva e completa remissione dei sintomi dolorosi consentendo di abbandonare il busto ortopedico e/o ridurre o sospendere l’assunzione di farmaci analgesici e migliorare così la qualità della vita.

Indicazioni

– Frattura vertebrale dolorosa da osteoporosi refrattaria alla terapia medica;

– frattura vertebrale dolorosa o osteolisi a rischio di frattura dovuta a tumori benigni o maligni (angioma, metastasi, mieloma, linfoma);

– frattura vertebrale dolorosa con osteonecrosi associata (Kummell’s disease);

– pazienti con cedimenti multipli per i quali ulteriori cedimenti rappresenterebbero una compromissione respiratoria;

– frattura traumatica cronica in osso sano con mancato consolidamento dei frammenti o degenerazione cistica .

Nella foto 3: Vertebra osteoporotica in paziente affetto da cifosi grave, prima e dopo il trattamento di vertebroplastica per cutanea eseguibile in day surgery.

Trattamento delle metastasi ossee dolorose e delle fratture da osteoporosi con cementoplastica.

Un’ ulteriore applicazione della vertebroplastica percutaneaè la Cementoplastica Ossea, anch’essa effettuata in anestesia locale sotto guida TAC e fluoroscopica, nelle metastasi ossee dolorose di tipo osteolitico, o di lesioni fratturative da osteoporosi. Le modalità esecutive della cementoplastica sono anch’esse rapide ed indolori e si basano sul posizionamento di un apposito ago all’interno della lesione ossea con successiva iniezione di Cemento Osseo. Questa procedura garantisce un effetto antalgico pressoché immediato con particolare riferimento a quei segmenti ossei sottoposti a notevole “carico biomeccanico funzionale ” con elevato rischio di frattura. In alcuni casi la Cementoplastica può essere preceduta, nei casi di neoplasie, dalla Termoablazione con Radiofrequenze per ridurre ulteriormente la quota di tessuto neoplastico.

Controindicazioni assolute

– Fratture stabili asintomatiche;

– terapia medica efficace;

– osteomielite nella vertebra interessata da frattura;

– coagulopatia non correggibile;

– allergia ai componenti utilizzati;

– infezioni sistemiche o locali (spondilodiscite).

Controindicazioni relative: 

– Dolore radicolare o radiculopatia causata da sindrome compressiva non correlata alla frattura vertebrale;

– frammento dislocato posteriormente con compromissione > 20% del canale vertebrale;

– tumore esteso all’interno dello spazio epidurale;

– frattura traumatica acuta di vertebra non osteoporotica;

– compressione severa del corpo vertebrale (vertebra plana);

– frattura stabilizzata senza dolore datata perdurante da più di un anno.

 

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