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Trattamento con Ozono delle Discopatie

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Trattamento con Ozono delle Discopatie

Il trattamento con ozono delle discopatie, sta diventando un must per chi soffre di lombosciatalgia ed ernie al disco. Lì dove non si ottengono risultati sperati o dove il paziente rifiuta i protocolli terapeutici sperimentali interviene l’ ozonoterapia.

Chiamata anche “ossigeno ozono terapia”, è conosciuta e praticata da decenni. Ha come elemento principale l’ozono che è una particolare forma di ossigeno ed è una componente naturale dell’atmosfera. In campo medico viene utilizzato per il suo alto potenziale ossidante, che agendo sui doppi legami di carbonio degli acidi grassi insaturi, provoca lo sprigionamento di perossidi. Tutto questo si traduce in una importante azione antinfiammatoria ed antidolorifica, con una rapida scomparsa del dolore articolare e dell’edema. Per cui avremo l’aumento della mobilità e della funzionalità articolare.

L’ozono, inoltre, ha anche altre qualità: funge da battericida, fungicida, ha azione virus-statica (stimola il sistema immunitario) ed è immuno-modulante. Per questo l’ ozonoterapia può fare molto, grazie al suo potere antinfiammatorio nei confronti del nervo, alla capacità di legarsi alle molecole d’acqua, determinando una forma di disidratazione e quindi, una riduzione delle dimensioni del nucleo polposo espulso, cioè dell’ernia stessa. È logico che lo specialista medico che si dedica a questa metodica deve conoscere i suoi vantaggi ma anche i suoi limiti. Nel campo della lombalgia ci sono sia delle ernie che possono essere curate con trattamenti mini invasivi come l’infiltrazione di ozono sia delle ernie invece che sono sicuramente da operare.

Tale pratica può essere impiegata nel dolore lombare da conflitto discoradicale mediante infiltrazioni in sede paravertebrale, infiltrazioni intrarticolari e intradiscali. Le prime due possono essere eseguite in ambulatorio con due sedute settimanali per un totale di 10/12 infiltrazioni, mentre per l’infiltrazione intradiscale (esattamente al centro del disco detta discolisi) è necessario un breve ricovero ospedaliero, in quanto ci si avvale dell’ausilio della Radioscopia o della Tac guidata, il tutto in anestesia locale. Sin dalle prime ore dal trattamento con l’ozono, il paziente può riprendere a camminare. La riuscita di questa procedura è quella di aver fatto una precisa diagnosi, avvalendosi di una accurata visita medica, della visione di immagini Rx,Tac e Rmn, potendo così raggiungere percentuali di successo che si attestano intorno al 70%. Sono esclusi da queste procedure i pazienti con favismo, stato di gravidanza, ipertiroidismo e quelli in trattamento anticoagulante. L’ ozono-terapia trova indicazione in altri campi: la si utilizza nelle patologie da carente apporto di ossigeno (ulcere cutanee e lesioni trofiche, lipodistrofie e cellulite); nelle malattie batteriche e virali; in quelle dove è necessario aiutare il sistema immunitario (malattie autoimmuni, nelle epatiti croniche, nella sindrome da stanchezza cronica). E poi oltre che nella lombosciatalgia da ernie o protusioni discali, anche nei dolori cervicali, di spalla, di gomito, di ginocchio e d’anca.

 Ossigeno-Ozonoterapia: la tecnica intradiscale  

Il trattamento percutaneo di discolisi con ossigeno-ozono(O2-O3) può essere eseguito sotto guida fluoroscopica o sotto guida TAC. In entrambi i casi la miscela di Ossigeno–Ozono viene iniettata nel disco intervertebrale, percorrendo la via postero laterale, extra-articolare. La procedura può essere eseguita in regime di Day Hospital o di One Day Surgery.

Guida Fluoroscopica: è necessario osservare alcune raccomandazioni preliminari al trattamento riguardanti anche la sala operatoria sede dell’intervento. La sala operatoria deve disporre di tutto lo strumentario atto all’assistenza anestesiologica con la presenza di un medico anestesista.Il rispetto per l’asepsi deve essere garantito,deve essere disponibile un apparato fluoroscopio con braccio a “C” che permetta il controllo scopico diretto e, infine, deve essere garantito un accesso venoso periferico al paziente. Prima della puntura deve essere effettuata un’accurata disinfezione cutanea ed un campo sterile.

Discolisi Lombare: il paziente giace sul letto radiologico in decubito prono (l’accesso è omolaterale alla sede della sintomatologia). Sotto guida fluoroscopica si esegue la puntura del disco intervertebrale interessato con ago da 22 G. Previo posizionamento di un filtro millipori sulla siringa, si procede all’iniezione di 15 cc. di miscela di O2-O3, alla concentrazione di 27mcmg-ml. , di cui 3-4ml. a livello intradiscale e una volta ritirato l’ago si iniettano 11-12 ml. nei tessuti molli periradicolari e paravertebrali. Al termine del trattamento il paziente dovrà passare dal decubito prono a quello supino e mantenere quest’ultimo per circa due ore.

Discolisi Cervicale: la tecnica intradiscale a livello cervicale utilizza un approccio antero-laterale destro.Tale tecnica sfrutta pertanto esclusivamente l’effetto nucleo-litico e degenerativo dell’ozono sul disco intersomatico. L’ago utilizzato è un 22g tipo “spinal needle”. A livello cervicale non è possibile ne’ prudente iniettare più di 1 ml di miscela gassosa.

Criteri clinici 

Presenza di lombo sciatalgia resistente ai trattamenti conservativi e farmacologici/fisioterapici per almeno tre mesi.

Criteri neurologici 

Lombalgia o lombo sciatalgia con positività ai segni di irritazione radicolare associata o meno alla presenza di parestesie o ipoestesie a distribuzione dermatomerica coerente.

Criteri neuroradiologici (TAC e/o RMN) 

– Visualizzazione di ernia discale contenuta, congrua con la sintomatologia, complicata o meno da patologia degenerativa dell’unità disco-somatica;

– esiti di terapia chirurgica di micro-discectomia con rilievo di recidiva erniaria. Si escludono dal trattamento i pazienti con le seguenti caratteristiche:

1. presenza di immagine neuroradiologica di ernia espulsa o di frammenti erniari liberi;

2. presenza di importante deficit neurologico con alterata motilità dell’arto inferiore congruo alla patologia discale osservata.

Criteri di inclusione dei pazienti dal trattamento con O2.O3 terapia intradiscale cervicale: 

Presenza di cervicalgia o cervicobrachialgia resistente ai trattamenti conservativi protratti per almeno tre mesi.

 Criteri neurologici:

Positività ai segni di irritazione radicolare associata o meno a iperestesie o ipoestesie a distribuzione dermatomerica coerente.

Criteri Neuroradiologici (TAC/RMN):

Visualizzazione di ernia discale contenuta di aspetto” molle”, complicata o meno da patologia degenerativa dell’unità disco somatica. I criteri di esclusione sono identici a quelli lombari in più si escludono i pazienti con ernie con componenti calcifiche per cui è impossibile l’effetto “meccanico”dell’azione nucleolitica dell’ozono sul disco.

I risultati ottenuti nel trattamento della patologia discale e della lombosciatalgia mediante Ossigeno Ozono terapia variano a seconda delle diverse casistiche e della tecnica impiegata, tuttavia la percentuale di successo oscilla tra il 75% e il 90%.

 

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