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Chirurgia Percutanea Minivasiva

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La Chirurgia Percutanea Minivasiva

La chirurgia percutanea mininvasiva per il trattamento dell’ernia del disco senza bisturi ha avuto un netto incremento negli ultimi anni, migliorando notevolmente la qualità di vita dei pazienti e consentendogli dopo l’intervento un rapido recupero della funzionalità e del benessere con la riduzione del disagio e l’aumento della flessibilità terapeutica.

Pur trattandosi di un vero e proprio intervento chirurgico, questo viene eseguito utilizzando particolari strumenti, con l’ausilio del mezzo Rx o TAC guidato ed eventualmente sotto monitoraggio televisivo (video assistito). Con queste modalità, tali strumenti vengono introdotti nell’organismo attraverso aghi e, qualora necessario, tramite piccolissime incisioni tali da non richiedere poi neanche punti d sutura; questo è il motivo per il quale questo tipo di chirurgia viene definita endoscopica-mininvasiva.

Fatta questa premessa è bene fin d’ora intendersi sul fatto che i principi portanti della chirurgia tradizionale debbono essere rispettati anche con questo nuovo modo di operare. Assicuratevi che l’esecutore della tecnica sia un medico specialista in ortopedia con acclarata competenza della colonna vertebrale e diffidate di specialisti di altre branche non attinenti che s’improvvisano “chirurghi mininvasivi per il trattamento dell’ernia del disco”. D’altra parte, la motivazione a tanti progressi nella storia della medicina è stata l’esigenza di dover dare prospettive terapeutiche nuove ad una pressante domanda sociale. In questo caso, quale migliore servizio se si offre al paziente una buona e soddisfacente operazione chirurgica per il trattamento dell’invalidante ernia discale con il rispetto dell’integrità esterna del suo fisico ed un tempestivo ritorno alle proprie attività quotidiane? I dolori da ernia discale hanno un grandissimo impatto anche sulla redditività sociale tant’è che possono muovere il PIL (Prodotto Interno Lordo) di un buon 1,5%.

Si tratta quindi di interventi che in mani esperte risultano agili ed efficaci, impostati per ridurre al minimo il trauma dell’accesso, senza venire meno alle regole dettate dall’anatomia e dalla tecnica chirurgica. A questo proposito va precisato che la chirurgia mininvasiva, pur comportando una riduzione del rischio operatorio, non lo azzera, né rappresenta un atto chirurgico che richieda minore competenza, anzi, nelle mani sbagliate, può provocare gravi ed irreparabili danni.

 

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